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Italiani: se non avete il pane, mangiate le brioches…

Italiani: se non avete il pane, mangiate le brioches…

Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 14/03/2008 09:30:06

Clima sempre più infuocato nei giorni di campagna elettorale. Una risposta di Berlusconi ad una ragazza che lo interrogava su come superare il problema della precarietà, ha riacceso gli animi e prodotto ripercussioni in tutto il mondo politico e nella collettività. Berlusconi ha ironizzato rispondendo che l'unica soluzione alla crisi economica ed alla precarietà che soffocano il nostro paese e le nostre esistenze, è quella di trovare un/a miliardario disposto a maritarci.
 
Immediate le critiche dall'opposizione, ma anche di molti cittadini indignati. Ora il punto è: bisogna considerare la frase come una leggerezza detta da un personaggio che spesso ha mostrato una tendenza alla battuta umoristica oppure dietro questa frase si nasconde la lampante verità che ognuno di noi conosce come ineluttabile?
Io credo che i vertici della nostra nazione, siano arrivati ad un punto tale di intoccabilità da potersi permettere persino di spadellarci in maniera volgare una realtà peraltro ineluttabile: ad oggi nel nostro paese, l'unica speranza per non soccombere è trovare un pollo da spennare… e chi non lo trova, dovrà tirare a campare per spingere una carretta sgarrupata al solo scopo di produrre denaro da versare quasi totalmente nelle casse bramose del potere che utilizza il nostro denaro non per amministrare il nostro paese, bensi per permettersi un'esistenza da nababbi arabi. 
 

In pratica, ci troviamo in una situazione per molti versi simile a ciò che provocò alla fine del '700 la Rivoluzione Francese. La media borghesia, all'epoca, appoggiò la rivolta dei contadini, costretta alla fame da un impero avido e totalmente privo di volontà ad ascoltare le necessità della massa.

Siamo in pratica nella stessa posizione di quei contadini, che però opposero resistenza contro chi succhiava loro le vite fino all'ultima goccia.
 
Noi invece eccoci qui, ad indignarci ma a continuare a pagare il nostro pesante obolo, che non servirà mai più a permetterci di sognare un futuro migliore. E la conferma della nostra accettazione totale a questa aberrante situazione, sarà l'andare alle urne il prossimo Aprile. Confermeremo di essere una nazione di persone che meritano il precariato, la povertà, l'assoggettazione totale al potere, la totale mancanza di diritti sociali.
 
Confermeremo con un voto, la nostra assoluta fedeltà al Sistema che ci ha privati di qualsivoglia diritto, pronti una volta in più ad assecondare le regole indegne di chi ci ha portato all'assurdo. Voteremo insomma i nostri aguzzini, forse perchè siamo preda ormai della sindrome di Stoccolma (in cui la vittima si innamora dell'aguzzino) ed è l'unica ragione che riesco ad accettare per comprendere lo sconcertante atteggiamento di reiterata accettazione degli italiani a questa forma assoluta di prevaricazione.
 
In conclusione: non aspettiamoci miglioramenti se noi stessi non siamo in grado di produrli...
 

Buona riflessione a tutti


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